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"Non riesci a dormire..? Prenditi qualcosa…”
Quante volte ci siamo sentiti dare questo consiglio da amici e/o parenti sconcertati dalle nostre occhiaie da notte in bianco.
Capita a tutti di soffrire di Insonnia, perché letteralmente significa “mancanza di sogni”, mancanza cioè di una buona qualità del sonno che può manifestarsi sia con l’incapacità di chiudere occhio, sia con risvegli notturni, tensioni muscolari, incubi e così via.
Ed è proprio con l’insonnia che spesso al consiglio “..Prenditi qualcosa..” viene associato il ricorso a prodotti a base di melatonina. Giusto o sbagliato? Che cos’è la Melatonina?
Pochi sanno che la melatonina è un ormone secreto dall’ epifisi , la nostra ghiandola pineale (così chiamata per via della forma) che la sintetizza (produce) attraverso le sue cellule specializzate (pinealociti).
La melatonina è responsabile di varie funzioni fisiologiche:
E’ evidente quindi come la melatonina giochi un ruolo importante nella regolazione del nostro organismo. Quando e quanta ne produce normalmente il nostro corpo?
In un organismo sano, i livelli di melatonina rilasciata nel flusso sanguigno e nel liquido cerebrospinale, sono molto bassi durante il giorno, aumentano gradualmente la sera (circa due ore prima di andare a dormire), e raggiungono livelli marcatamente elevati durante la notte. Ecco perché viene definita anche come l’"ormone dell'oscurità", che torna a diminuire nei suoi livelli durante il mattino.
Questo delicato ormone varia inoltre anche in base all’età della persona: risulta minima nei primi mesi di vita, aumenta nell'età giovanile, per poi tornare a calare nella tarda età adulta ed anziana.
L’introduzione di melatonina dall’esterno (esogena) ad integrare la naturale produzione dell’organismo nel trattamento dei problemi di insonnia, dev’essere quindi valutata con estrema cura. Modificare dall’esterno la quantità presente dell’ormone melatonina nel nostro corpo, si può tradurre nell’alterazione della sua regolare e fisiologica produzione endogena
Il suo utilizzo viene consigliato nella gestione dei disturbi da jetlag, ma sempre limitato a brevi periodi.
In altri termini, quando un ritmo viene alterato, esempio ritmo sonno/veglia, a cascata vengono alterate e compromesse anche la nostra capacità di attenzione, la memoria, le funzioni digestive, la pressione sanguigna, la risposta immunitaria con possibili conseguenze per la nostra salute.
Nonostante molti studi scientifici riportino gli effetti positivi sul sonno nell’integrazione di melatonina, nell’approccio della Medicina Funzionale Evoluta il ricorso alla stessa nella gestione dell’insonnia, fa riferimento a differenti parametri di valutazione.
La regolazione dei ritmi circadiani, del ritmo sonno-veglia include la considerazione di tutti gli ormoni rilasciati dall’organismo nel corso della notte e del giorno.
Se l’epifisi secerne melatonina nella notte, le ghiandole surrenali producono cortisolo durante il giorno, il cosiddetto ormone dello stress votato a garantire reattività e resistenza nel nostro corpo. Notte e giorno hanno per protagonisti ormoni diversi, la cui produzione arriva a determinare la regolazione del sonno.
Che cosa accade se tale meccanismo perfetto viene modificato artificialmente con l’introduzione di sostanze (melatonina) dall’esterno? Il rischio è quello di non aiutare il corpo a risolvere il problema, e piuttosto a protrarlo nel tempo con apparenti soluzioni tampone.
Nella gestione dei disturbi del sonno va sempre ricordato che la notte è specchio del giorno; un eccesso di cortisolo prodotto durante il giorno dal nostro corpo per i motivi più vari (stress, eccesso di luce blu dovuta ad attività serali con pc, tablet, smartphone, etc.) determinerà un’alterazione nella produzione di melatonina, che andrà ad ostacolare la naturale fase di recupero notturno emozionale, fisico e nervoso.
Ne derivano i frequenti risvegli notturni, così come gli altri disturbi del sonno, che altro non sono che risposte messe in atto dal nostro corpo per regolare lo squilibrio rilevato.
Le indicazioni riportate nel sito derivano dall’esperienza pratica di professionisti e non intendono pertanto sostituire in alcun modo il rapporto diretto tra paziente e medico o farmacista. L’integratore alimentare offre un supporto di integrazione nell’alimentazione nell’ambito di trattamenti e nella prevenzione. Per una corretta valutazione nell‘ assunzione degli integratori alimentari si consiglia di rivolgersi al proprio farmacista di fiducia o al proprio medico curante. Per approfondimenti è possibile far riferimento a fonti alternative e pubblicazioni. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita.
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